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Si Trova: ad Erice
Lat: 38° 2' 8.551790" N - Long: 12° 35' 27.20375" E
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Il Castello di Venere è circondato da dirupi che hanno contribuito decisamente a renderlo uno dei più inespugnabili in Sicilia.
E' formato da due parti distinte: un avanposto quadrangolare con tre splendide torri, dette "Torri del Balio", anch'esse a pianta quadrangolare, ed il castello vero e proprio, separato dall'avanposto da un profondo abisso, che veniva scavalcato mediante un ponte levatoio, sostituito nel XV secolo da una rampa d'accesso tutt'oggi esistente.
La struttura è posta nello stesso luogo in cui in antichità sorgeva il tempio di Venere, ben noto in tutto il Mediterraneo per le jeròdulai: bellissime sacerdotesse che vi risiedevano praticando l'arte della prostituzione sacra.
E' ancora visibile un pozzo cilindrico, detto "Pozzo di Venere", che si ritiene essere una fossa nella quale venivano messi i resti dei sacrifici in onore della dea.
Probabilmente già i bizantini dovettero fortificare la vetta del monte di Erice, così come fecero gli arabi.
I normanni nel 1167 apportarono modifiche alla fortezza e le diedero la struttura che possiamo ammirare ancora oggi, sebbene molto rimaneggiata nel corso dei secoli.
Per la costruzione del castello si utilizzarono i massi che facevano già parte dell'antico tempio, di cui non rimane più traccia.
Nel castello risiedevano i rappresentanti della autorità regale: il Bajulo giudice civile ed esattore delle imposte (da cui prendono nome le torri, dette appunto "del Balio"), il Capitano Regio ed il Castellano; il castello ebbe anche funzione di carcere.
Sul finire dell'ottocento la struttura era in stato di completo decadimento; il conte Agostino Pepoli raggiunse un accordo con l'amministrazione della città secondo il quale egli avrebbe bonificato l'intera area a proprie spese ed avrebbe ricostruito le torri, che sarebbero poi rimaste di sua proprietà; fu dunque ricostruita la torre pentagonale e la cortina merlata, e fu costruito il giardino pubblico del Balio.
Quest'ultimo, assieme alla Torre Pepoli, fatta costruire dal conte a nord-ovest del castello, è diventato uno dei simboli di Erice.
All'interno delle mura irregolari del castello si possono ammirare alcuni frammenti dell'antico santuario ed una grande lastra calcarea con l'Aquila degli Asburgo di Spagna, i resti dell'antico carcere, i ruderi dell'abitazione del castellano ed i resti della vasca di un ambiente termale forse di epoca romana.
Dal castello si gode di un vasto ed incantevole panorama.
per info e prenotazioni tel: 366 6712832; Orari d'ingresso: dal 1 gennario all'ultima domenica di marzo, i giorni feriali: su prenotazione telefonica (da effettuarsi almeno 24 ore prima); sabato e festivi: dalle 10:00 alle 16:00; dal giorno successivo ultima domenica di marzo al 31 maggio: tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00; dal 1 giugno al 14 luglio: tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00; dal 15 luglio al 14 settembre: tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00; dal 15 settembre all'ultima domenica di ottobre: tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00; dal giorno successivo ultima domenica di ottobre al 31 dicembre: feriali solo su prenotazione telefonica (da effettuarsi almeno 24 ore prima); sabato e festivi dalle 10:00 alle 16:00.
Biglietto d'ingresso intero: euro 5,00.
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