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Si Trova: a Palermo, in piazza Bellini
Lat: 38° 6' 53.40203" N - Long: 13° 21' 46.96417" E
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La Chiesa normanna di Santa Maria dell'Ammiraglio, o della Martorana, fa parte del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco nell'ambito dell'"Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale".
Fu eretta nel 1143 dall'ammiraglio di Ruggero II Giorgio d'Antiochia e presto fu annessa al vicino monastero benedettino fondato da Elisa Martorana.
E' fra le più affascinanti chiese normanne in Italia.
Subì diverse trasformazioni nell'arco dei secoli: venne trasformata la pianta a croce greca in basilicale con l'abbattimento della facciata e fu inglobato lo spazio dell'atrio antistante, che fu coperto.
La torre campanaria venne utilizzata come ingresso.
Nel 1750 fu costruita sul fianco della chiesa una nuova facciata barocca, in seguito le decorazioni barocche vennero tolte per ripristinare la configurazione originaria.
Sono magnifici i mosaici.
L'ingresso contiene due mosaici dal significato storico e politico, in origine posti nella facciata: Ruggero incoronato da Cristo, secondo la concezione teocratica della monarchia normanna, e Giorgio d'Antiochia ai piedi della Vergine, che tiene un'iscrizione dove si afferma che egli ha eretto la chiesa dalle fondamenta.
Nei mosaici rilucenti d'oro prevale il ciclo mariano, tema non molto comune nelle chiese bizantine.
Lo stesso Cristo benedicente nella cupola è più lontano rispetto all'iconografia usuale ed è rappresentato assiso con la terra posta ai suoi piedi tra arcangeli piegati in posizione adorante.
Nel tamburo sono rappresentati i Profeti e gli Evangelisti.
Tra le opere d'arte della chiesa troviamo la porta lignea sulla destra del coro eseguita da maestranze arabe nel XII secolo.
Oggi la chiesa fa parte dell'Eparchia di Piana degli Albanesi ed ufficia la liturgia secondo il rito bizantino.
Una curiosità: quando nel giugno 1537 Carlo V visitò Palermo, nel giardino della Chiesa vi erano alberi di aranci, ma a luglio non vi sono i frutti, per cui le monache, per far vedere un giardino bello e ben curato, fecero delle arance di pasta di mandorle e le colorarono dando al giardino un effetto più vistoso e bello: inventarono così la "frutta Martorana", divenuta patrimonio dei pasticceri di tutta la regione che ancora oggi li continuano a realizzare.
Per info tel 345 8288231.
Apertura al pubblico: da lunedì a sabato 9:30 - 13:00 e 15:30 - 17:30.
Domenica e festivi 9:00 - 10:30.
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