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Si Trova: a Palma di Montechiaro
Lat: 37° 11' 29.46920" N - Long: 13° 45' 41.50557" E
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Costruito tra il 1653 e il 1659 quello di palma di Montechiaro è uno dei pochi monasteri di clausura in Sicilia il cui accesso è impedito quasi a chiunque.
Venne inaugurato il 12 giugno 1659; le sue strutture compresero il primo Palazzo ducale.
All'ingresso si arriva tramite una gradinata circolare.
In cima alla scala è possibile acquistare i famosi dolci "mandorlati" di cui parlava Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel romanzo "Il Gattopardo"; i dolci vengono passati, secondo una tradizione secolare, attraverso un tondo girevole dotato di porticina, che è lo stesso che nei tempi passati serviva a lasciare i bambini trovatelli, sicura fonte di emozioni particolari.
Il monastero custodisce la memoria storica dei Tomasi, così come quella dell'intero paese.
Ha all'esterno un aspetto semplice, le finestre sono prive di decorazioni.
Sul cortile interno invece le finestre sono decorate in stile barocco.
All'interno si accede ad un giardino ricco di alberi in cui è sistemata una scultura della Madonna con San Benedetto.
Il monastero custodisce, oltre a moltissime opere di pregio, il corpo della venerabile suor Maria Crocifissa della Concezione, che nel romanzo "Il Gattopardo" viene chiamata "Beata Corbera".
Al secolo si chiamava Isabella Tomasi, e qui ebbe esperienze mistiche.
Ha lasciato degli scritti, tra cui una misteriosa ed indecifrabile "lettera del diavolo".
L'accesso del pubblico al monastero è consentito solo in rare occasioni.
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